Una vicenda che lo stesso Nuzzi ha raccontato, in diverse 'puntate', svelando particolari sempre più dettagliati fino a ricostruire la figura di un giudice che aveva l'abitudine di lasciare conti in sospeso ovunque, fino ad un prestito mai restituito di 40mila euro. "Un anno fa sono venuto a sapere da Carlo Belotti, ristoratore milanese, che c'era un giudice che veniva a cena da lui, amante di vini di primissima qualità e piatti con il tartufo bianco, che aveva un conto in sospeso di circa un migliaio di euro. Quando mi ha detto il nome sono rimasto sorpreso, ma è finita lì".
Da lì, una serie di episodi, alcuni fortuiti, alcuni di indagine, estendono la cosa a macchia d'olio facendo emergere la verità. Non più un solo ristorante, ma diversi, una boutique, e un avvocato a cui il giudice Gamacchio non ha -ancora- restituito ben 40mila euro di prestito. "Gamacchio portava a queste cene un sacco di magistrati di altissimo livello, sempre a scrocco: tanti, diversi e anche molto importanti", racconta Nuzzi. Ma "quello che mi ha fatto decidere a rivelare il nome è che mi sono accorto che il prestito era stato chiesto ad un avvocato dello stesso tribunale", rivela.
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