STORIA DI UN CESAREO: Disattenzione e disorganizzazione al reparto ostetricia dell'Umberto I di Enna

















14 Febbraio, mi si rompono le acque. Arrivo in ospedale e dopo un'ecografia e due tracciati (perché l'apparecchio utilizzato la prima volta non funzionava) si decide di far nascere i gemelli con il cesareo. In sala operatoria, per farmi l'epidurale, l'anestesista ha difficoltà a trovare il punto giusto. Entra nella schiena con l'ago per tre volte, provocandomi degli scatti nervosi involontari alle gambe (che ho ancora adesso dopo otto giorni) e la fuoriuscita di liquido spinale, che mi ha causato per i giorni successivi un mal di testa ed un mal di schiena veramente impressionanti, mai provato un dolore così forte, come se il mio corpo ed il mio cervello andassero a fuoco. Tremo, colpa dell'anestesia, dicono. Mi intimano di stare ferma ma vedendo il mio tremore incontrollato la chiudono con un "e va beh signora, ormai si è mossa troppo" . Mi riportano in camera (precisando che dopo un cesareo bisogna rimanere per 24h immobili, senza nemmeno muovere la testa) e dopo 6 ore mi tolgono il catetere, male,  provocandomi una cistite folle che ancora non è passata, dicendomi che dovevo alzarmi assolutamente per andare in bagno, che prima mi sarei alzata e prima sarei guarita. Dopo qualche ora chiamo l'infermiera, mentre gridavo dal dolore, e lei dice " e certo signora, lei si è alzata subito"... Dopo varie iniezioni e dopo aver chiesto nuovamente aiuto per il dolore insopportabile, un altro infermiere mi rimprovera perché secondo lui avevo la soglia del dolore troppo bassa. Il terzo giorno torno a casa, riesco non so come a salire in macchina, sicuramente spinta dalla voglia di andare via da quegli operatori arroganti  e disorganizzati e mi metto a letto, dal quale non riesco ad alzarmi nemmeno per andare di corpo, facendola nella pala davanti a mio marito, riuscendo a raggiungere il bagno solo oggi, a nove giorni dall'operazione. Nove giorni immobile, con la schiena così dolorante che sembrava spezzarsi ad ogni respiro, nove giorni in cui solo il movimento degli occhi provocava fitte alla testa insopportabili, nove giorni in cui andare in bagno senza sentire dolore era diventato l'unico desiderio. Ho allattato i bambini grazie all'aiuto di mio marito, da sola non ce l'avrei mai fatta. Non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo senza gridare dal dolore... 

Durante la permanenza in ospedale ho conosciuto anche medici ed infermieri buoni, dolci e disponibili, persone d'oro, ma purtroppo questo non cambia la gravità di quello che è successo. Sono arrabbiata e molto delusa. Non c'è niente di peggio che sentire i propri figli piangere e non potersi muovere per confortarli. 

Con la scarsa organizzazione e mancanza di professionalità hanno reso i primi giorni da mamma un vero inferno.

 

Commenti

  1. https://ilbolive.unipd.it/it/news/dare-voce-madri-fermare-violenza-ostetrica?fbclid=IwAR0_9059v9CCqw7KuYZrvDOqMKd3-1SZtyHkOYn9PqKM1XjUAIa51vPaGwY

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