Camerino e stato liberato

Camerino è stato liberato.
Il Comitato per il lavoro a tempo indeterminato e per il reddito di cittadinanza in Sicilia ha apprezzato le varie adesioni di partecipazione di movimenti politici e sindacali. La lotta continua a guardia alta, l'ordinanza del Tribunale a parer nostro sembra un tantino contraddittoria.

L'ordinanza attesta che, per il tempo trascorso dall'applicazione della misura carceraria, non sussistono specifiche ed inderogabili esigenze attinenti alle indagini relative ai fatti per il quali si procede nei confronti del Camerino,in relazione a situazioni di concreto ed attuale pericolo per l’acquisizione di prove, nonché pericolo di fuga o pericolo che lo stesso commetta altri gravi delitti; ritenuto , altresì, che, si sono attenuate le esigenze cautelari che giustificavano l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere e, che, pertanto, la stessa può essere revocata e sostituita con una misura meno gravosa, cioè l'obbligo della firma.

Non sussistono esigenze attinenti alle indagini,.
Perché l’obbligo di firma!?
L’ordinanza dice che non c’è, per le indagini, pericolo concreto di inquinamento prove ne pericolo di fuga , come mai c’è l’esigenza dell’obbligo di firma ?
la verità pensabile è che si vuole nascondere all’opinione pubblica la NON (DI FATTO) PERICOLOSITA’ di Camerino.

La persecuzione rimane, anche perché il 25 settembre Camerino ha un consiglio con il collegio dei Magistrati su un’altra nuova proposta di sorveglianza speciale , Camerino rimane convinto che la Giustizia (in quel caso) dovrà dare un segno della sua presenza per la difesa del diritto Costituzionale essendo parte delle Istituzioni in Generale, e poi, trattandosi di Magistratura e di importante peso sociale. La proposta, in sintesi, dice che Camerino non è capace di esternare le sue caratteristiche e che il tetto è diventata l’unica sua forma di espressione, quindi, la Questura, nella persona di alcuni funzionari di valenza rappresentativa di grande valore per la sicurezza, vuole perseguitare il Camerino. Tale proposta era già stata rigettata dal tribunale di Enna a Febbraio 2009 motivandola su fatti risalenti a dodici anni fa e con relazioni di fatto diffamatorie, sulle quali , Camerino avrebbe potuto fare querela. Ma questo beneficio rimane a chi ha i soldi e il potere , e pone come unico rimedio il denaro per risolvere un problema di tale gravità lesiva della persona e della dignità della persona stessa, povera ,perseguitata e indifesa. In questo momento la giustizia è troppo forte con i deboli e troppo debole con i forti. Ci auguriamo che i nuovi Magistrati arrivati a Enna e Nicosia potranno far valere la voce anche dei deboli, con il rispetto della pari dignità di ogni cittadino Italiano, che sia un povero o che sia un ricco (la legge deve essere uguale per tutti) e non utilizzata per indebolire o quasi distruggere la passione altrui.
Sta di fatto che fino a quando non finirà questa persecuzione noi continueremo a protestare per la libertà di espressione sulle strade!
Camerino è arrivato sul tetto perché, oltre a vedersi negato il diritto al lavoro e ad essere perseguitato con la proposta di sorveglianza, oltre i numerosi divieti sull’utilizzo del megafono, oltre la multa per un volantino, si è visto negare anche il DIRITTO DI PAROLA . Esattamente in quel momento Camerino è stato portato a salire sul tetto per far sentire quello che voleva manifestare, lo sdegno per la persecuzione che cresceva nel silenzio, la propria opinione di pensiero che voleva esternare per informare i cittadini su fatti gravi che riguardano le attività del comune in modo corretto sulle strade. I tentativi di corruzione e di ricatto che Camerino subiva da parte dell’amministrazione comunale con offerte di lavoro a condizioni che …ecc.. ecc...

È chiaro che vogliono far apparire un ricatto fatto da Camerino, quando in realtà i responsabili del ricatto sono assessori e dirigenti che (per il momento) vanno d’accordo per una convenienza, lo sappiamo. Poi alle prossime elezioni fanno i soliti patti prima, sulle spalle dei bisognosi e dei cittadini seri ed onesti, e stabiliscono un modo di governare. Immaginiamo Camerino un sorvegliato speciale, vorrebbe dire che chiunque disonesto in divisa si potrà arrogare il diritto di denunciarlo per una violazione degli obblighi solo per danneggiarlo ulteriormente, senza che questa violazione sia stata consumata come è già successo in un lontano passato. Sarebbe come lasciare un naufrago che tende la mano dall’oceano sperando che qualcuno lo tiri fuori dal pericolo di essere sbranato dagli squali, e di squali cari lettori a Piazza Armerina, ce ne sono già abbastanza. Adesso basta! Se si vota una persona, un simbolo, e ti ritrovi come squadra la stessa gente, non si può cambiare.
Noi non crediamo di cambiare il mondo, crediamo in una ripresa che potrebbe rendere possibile il cambiamento. Per cambiare bisogna entrare da protagonista nella politica. E non pensare solo a se stessi, proprio come a fatto Camerino in 20 giorni sul tetto! Camerino era coscientissimo delle conseguenze che nascevano dal suo gesto (l’arresto), tre minuti prima del getto delle tegole Camerino a contattato il Sindaco Nigrelli chiedendole in qualità di più alta autorità politica di fare arrivare i viveri. Pensiamo che se il Sindaco sarebbe intervenuto in quella occasione (tre minuti prima del getto delle tegole), la polizia non si sarebbe opposta. Perché si trattava di un problema Politico, e non di sicurezza. Il sindaco Nigrelli alla richiesta rispondeva testuali parole. (Per me può morire sul tetto!) Tutti elementi che saranno trattati e nel processo in corso, con le testimonianze tangibili di persone che hanno visto, sentito con i loro occhi, che sono stati tratti in fermo e denunciati per avere portato da mangiare ai manifestanti, contravvenendo persino alla Bibbia (dai da mangiare agli affamati). La capacità organizzativa della protesta e del gesto eclatante di Camerino, non costituiva pericolo. Camerino prima di gettare le tegole sapeva benissimo che tale gesto così forte avrebbe determinato il suo arresto, ma nello stesso tempo pensava che ne valeva la pena rischiare per richiamare l’attenzione delle alte Istituzioni, pur considerando il fatto che lo stesso (di come era stato annunciato ed organizzato il getto) sapeva che non esistevano elementi per un arresto, ma sapeva che l’arresto sarebbe stato effettuato, sulla base di capi di accusa assurde che sono note a tutti. Hanno cercato un pretesto, Ma Camerino non c’è cascato. Camerino era stanco di stare sul tetto. Camerino poteva benissimo resistere senza mangiare, Camerino se è stato in carcere è perché ci e andato con i suoi piedi. Perché dal momento del getto delle tegole Camerino sapeva che sarebbe stato arrestato. nonostante la carcerazione, il fatto, ha nello stesso tempo avuto un positivo effetto nelle coscienze di chi conosce bene la storia che ha portato un cittadino come Camerino sopra un tetto più di una volta. Ha raccolto la solidarietà di partiti politici organizzazioni sindacali e vari movimenti di lotta per il DIRITTO.

Il Comitato per il lavoro e il reddito di cittadinanza in Sicilia, sta lottando contro un regime, un sistema costituito da connivenza da varie parti di categorie che falsamente rappresenterebbero le Istituzioni, Camerino precisa che ha il massimo rispetto nelle Istituzioni e fiducia nella Giustizia Quello a cui Camerino fa riferimento è il regime. Fatto da centro destra e centrosinistra,
Noi ribadiamo e diciamo a tutti i lettori, che siamo contro ogni forma di lavoro precario, il perchè lo vedete tutti i giorni in televisione, con le morti bianche , con persone che salgono nelle gru , nei tetti delle scuole, al quarto anello del Colosseo ,operai barricati e intenzionati a darsi fuoco e così via.
Noi del Comitato , da anni , chiediamo l’applicazione di una legge dello Stato , la 56 /87, che è stata , come qualcuno vorrebbe fare intendere , abolita. Voi persone intelligenti e intellettuali sapete bene che la legge 56/87 è tuttora vigente, che , miserabili politicanti da quattro soldi vogliono nascondere con le leggi del precariato : la legge 30 detta Biagi , la 5/2005 , la 328/2000 , leggi che negli ultimi anni stanno devastando lo stato sociale e distruggendo la classe lavoratrice , costringendola a forme di proteste eclatanti .Questo è il risultato di una mancanza di attivismo immediato di tutti i partiti che si dicono di sinistra , ma noi essendo apolitici ci permettiamo di criticare una politica che definire squallida è al quanto riduttivo , ma sappiamo anche che nella nostra provincia ci sono persone serie .

Chi avalla le leggi citate , alimentando la schiavitù moderna è paragonabile agli spacciatori di droga , definiti portatori di morte.

A tutti quelli che ancora oggi , nonostante tutto , si ostinano a disegnare Camerino come un nulla facente ( tanto per perdere 10 secondi di tempo) diciamo che voi non sapete nulla della vita lavorativa di Camerino e della sua storia .

Per quanto riguarda l’effetto dell’immagine della città, se si guardano le strade e i monumenti ,i vicoli e le devianze giovanili che stanno crescendo, giovanissimi arrestati per uno sbaglio infantile, laureati vittime della dittatura dei partiti sono considerati già delinquenti senza nessuna speranza di ripresa, e questo è un altro dramma che deve prima di tutto e di tutti, riguardare la Politica, ma quale politica!? Quella nostra? È talmente incancrenito il fenomeno mentale di clientelismo che non ci accorgiamo che siamo tutti vittime di una città degradata, governata sempre dagli stessi soggetti che nelle loro attività illecite ci tengono schiavi .Certo vedere Camerino sul tetto è certamente una cosa che colpisce, ma se si fa attenzione e ci si guarda intorno, siamo in una fogna a cielo aperto.
Il diritto al lavoro stabile, alla giustizia, alla legalità e alla trasparenza devono prevalere.
Alla luce dei fatti l’amministrazione comunale di Piazza Armerina ( ancora oggi) dimostra una totale indifferenza e arroganza nei confronti dei deboli.
La lotta continua…



Enna, il 19 Settembre 2009

Comitato per il lavoro e per il reddito di cittadinanza in Sicilia

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