Camerino in carcere in sciopero della fame! Abusi, minacce e violenza emotiva dal Tribunale di Sorveglianza di Caltanissetta.

 

Quello che è accaduto oggi è da ritenere di una gravità inaudita, una violenza voluta e perpetuata ai danni di Giuseppe Camerino e della sua compagna, nonché neomamma, Grazia Piccinini. Gravissimo!!! L 'ennesima evidente prova di forza di un potere riconosciuto e legalizzato ad opprimere chi pacificamente manifesta un dissenzo e la violazione di diritti essenziali. 

Intendiamo DENUNCIARE con sgomento quanto segue:

Giuseppe Camerino, noto attivista, da tempo  difensore dei diritti genitoriali , si trova a dover scontare una pena in detenzione domiciliare, 

detenzione che condivide forzatamente, con la sua compagna, da poco mamma  di due gemelli. Camerino per difendere i diritti della compagna , la  quale non è e ripeto , NON È, agli arresti ma ne subisce le conseguenze, ha iniziato uno sciopero della fame, della sete e della parola, debitamente comunicato con pec alla magistratura, che è sempre preventivamente messa al corrente e informata di tutte le iniziative  del Camerino stesso, per evidenziarne la sua buona fede, nella volontà di voler e poter usufruire di un sacrosanto diritto che, da Gandhi in poi,è legittimo. Quello di  protestare in modo non violento per  i propri ideali e bisogni che in questo momento sembrano non essere tutelati ma ostacolati, con brutale e quasi insensata motivazione.  

Veniamo al dunque... 

È l' ennesimo abuso di potere e di prepotenza che una giovane neo mamma e il suo   compagno devono subire. 

Avere due gemelli ed abitare in una campagna  non facilissima da raggiungere, certo non aiuta la vita di una neo madre,  detenuta  anche lei con  i bambini poiché le è vietato  ricevere  qualsiasi tipo di visita, genitori compresi, 

 evidente la volontà al danno psicologico e materiale alla famiglia perché è anche immotivata il ritiro di 2 giorni a settimana di 2ore per fare la spesa e sbrigare faccende domestiche o visite mediche, beneficio conquistato perché il Camerino si è comportato sempre bene, atteggiamento riconosciuto legittimamente anche quando gli è stata data la libertà di poter andare a prendere i suoi figli nelle Marche e tornare a Capodanno, in assoluta autonomia, nonostante la detenzione, fiducia enorme, nata da un'ottima  condotta ed evidente volontà di voler perseguire solo e unicamente ciò che dice di voler fare e nei suoi diritti naturalmente. 

Torniamo all' ennesimo e ultimo abuso:

La nascita dei bambini deve essere dichiarata da giorni  e fatta richiesta giorno 17 febbraio di autorizzazione all' uscita, essa  perviene solo e con menefreghismo provocatorio (direi) , dopo 10 giorni e il Camerino, che da giorni aveva dichiarato  di trovarsi in sciopero del silenzio, si reca automaticamente nel giorno e all' orario stabilito all' appuntamento per dichiarare all 'anagrafe i suoi figli, giorno 1 Marzo,  

e oggi 3 marzo, Giuseppe Camerino È  STATO BRUTALMENTE PORTATO IN CARCERE,SOTTO GLI OCCHI INCREDULI E IMPAURITI DELLA SUA COMPAGNA , LASCIATA  SOLA CON DUE PICCOLI DA ACCUDIRE, LONTANA E SENZA POTERSI SPOSTARE PERCHÉ NON POSSIEDE  PATENTE NÉ MEZZI CON CUI SPOSTARSI

La colpa del Camerino sarebbe l' omessa telefonata di uscita e rientro che non avrebbe potuto fare perché in sciopero della parola. 

QUESTO SEMBRA SOLO UN PRETESTO PER MORTIFICARE UN UOMO CHE HA DATO PROVA DELLA SUA BUONA FEDE , COLPEVOLE SOLO DI VOLER  EVIDENZIARE LE FALLE DI UN SISTEMA MARCIO, INSENSIBILE E PREPOTENTE CHE NON VUOLE IL RISCATTO MA L' OPPRESSIONE.

CI AUGURIAMO CHE SIA TUTTO UN EQUIVOCO E CHE NON  SI  PERSEGUI LA VIA DELLA VIOLENZA DI Stato, MA LA LOGICA DI UNO STATO DI DIRITTO E DI RISCATTO SOCIALE.

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